Lab-Int-2012 | Officina Impossibile
September 6th, 2012Per celebrare la mostra che inaugura Sabato alla Ex Stazione di Servizio Agip ed in attesa di pubblicare il book completo dei lavori di questo semestre, presentiamo un primo progetto del laboratorio.
Si chiama Officina Impossibile ed i suoi autori sono Lorenzo Manca Liaci e Ludovica Niero.
“and if a bird can speak, who once was a dinosaur, and a dog can dream; should it be implausible that a man might supervise the construction of light”
King Crimson
l’intento è stato di dotare l’edificio di elementi forti e riconoscibili determinanti un sistema che consenta una grande flessibilità programmatica, che accolga spazi per un completo isolamento (guardarsi un film o semplicemente navigare o lavorare con il proprio laptop) o per eventi condivisi/condivisibili come proiezioni, workshop ed altri eventi. Si incrociano dunque scale diverse di percezione dell’esperienza cinematografica: quella individuale, la scala “domestica”, ed infine quella collettiva. L’Officina non è una cineteca convenzionale dove si assiste passivamente, ma si lavora e collabora per costruire. L’appuntamento ai laboratori vuole dare risalto e voce alle produzioni nazionali, con forte attenzione per le nuove proposte innovative, con poetiche e stili di produzione differenti e variegati, indipendenti e autonomi, in cui le capacità di autori e attori non siano vincolate se non dalla passione per la creazione e per l’arte.
Ci si interroga, nell’epoca della caduta degli dei, sul ruolo del cinema attuale nei suoi vari aspetti: dal punto di vista dell’industria e del buisness, alla valenza di rito sociale che ora sta inevitabilmente perdendo, ciò che non si perde è la potenza di storie, immagini, miti e leggende che esse raccontano. Le stelle sono indispensabili?
la piattaforma centrale è un palcoscenico trapezoidale in cui si svolgono le due principali attività della cineteca: inclinandosi grazie ad un sistema meccanico essa genera dei gradini dai quali vengono estratte, come se si aprisse una botola nel pavimento, le poltroncine dove ci si siede per assistere alla proiezione. Invece, quando la pedana è su un unico piano rialzato di 80cm, si svolgono quotidianamente laboratori di cinema: regia, sceneggiatura, produzione, scenografia, realizzazione di corti. Ugualmente la cineteca può prestarsi per eventi di diverso genere come piccoli concerti o rappresentazioni teatrali.
l’interpretazione del lucernario ottagonale disegnato da Mario Bacciocchi come volontà di creare uno spazio esterno all’interno dell’edificio, trova soluzione nel progetto con lo scoperchiamento di questo, dando così nuova vita alla grande piattaforma posizionata al centro dell’edificio: sia che la sala venga adibita a cinema, o si stiano svolgendo altre rappresentazioni o girando cortometraggi, tutti gli eventi diventano spettacoli in una piazza pubblica a cui assistere da punti di vista privilegiati. Infatti i mezzanini, affacciandosi sull’ambiente centrale, diventano perfetti punti di osservazione di ciò che sta accadendo nella sala, ed inoltre, come dalle finestre degli edifici si assiste allo spettacolo che si sta svolgendo nella piazza antistante, il sollevamento della copertura permette di affacciarsi e spiare dal bar al piano primo l’evento. In particolare quando è in corso una proiezione, lo stesso film è riflesso nella copertura alzata, offrendo lo spettacolo di immagini in movimento a tutta la città.