1 – si dice di voler rilanciare l’Università pubblica, ma le vengono tagliati i fondi (la riduzione totale dei fondi destinati all’Università, anche a fronte del parziale reintegro predisposto nella Legge di Stabilità 2011, ammonta a 280 milioni di euro per il 2010 e a ulteriori 300 milioni per il 2011);
2 – si dice di voler premiare le Università meritevoli, ma in due anni e mezzo di gestione Gelmini non si è avviata nessuna attività di valutazione della produzione scientifica degli atenei e al merito, nel 2009, è stata attribuita una quota inferiore al 10% dei fondi di finanziamento ordinario sulla base di valutazioni risalenti al 2003;
3 – si dice di voler tutelare gli studenti, ma si prevedono per gli atenei pubblici tagli che li costringeranno ad aumentare le tasse universitarie;
4 – si dice di voler premiare la meritocrazia, ma si tagliano i fondi integrativi statali per il diritto allo studio degli studenti meritevoli, portandoli da 246 milioni nel 2009 a soli 100 milioni di euro per il 2010 e a 125 milioni di euro -previsti- per il 2011;
5 – si dice di voler premiare i giovani, ma se ne ostacola l?ingresso alle carriere accademiche allungandone il precariato e si mortificano le prospettive di carriera dei ricercatori di ruolo;
6 – si dice di voler combattere lo strapotere dei “baroni” universitari, ma si accentra il potere nelle mani di pochi, eliminando la collegialità negli organi decisionali.
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2010-11-20 Testo DDL 3687 Camera emendato & integr. bilancio